Biennale dell'incisione 2000

NEL SEGNO DEL PERSONALE
Quindici maestri dell'incisione dalla Slovenia

#Dal XVI secolo in poi, l'acquaforte è stata una tecnica artistica idonea alle più diverse forme espressive, qualificandosi per lo più come forma di espressione "fredda", atta a esprimere la dicotomia tra l'uomo e la macchina; una specie di alienazione dell'individuale dell'arte.

Oggi, a cavallo del millennio, questa designazione si è trasformata nel suo contrario: l'apparire dei nuovi media e delle tecnologie digitali, la creazione di mondi virtuali hanno subordinato la tecnica all'espressività del corpo umano‚ così da assegnargli la definizione di "personale" e medium "caldo".

La selezione di quindici artisti per la mostra di Mirano compiuta dal curatore del Centro Internazionale di Arte Grafica, Bostjan Soklic, presenta delle opere grafiche legate da un visibile rapporto personale con la creazione.
I lavori e gli artisti possono essere suddivisi in tre generazioni. Ciascuna contrassegnata dalle peculiarità del loro tempo, che hanno influito sulla formazione di un carattere artistico generazionale.

I più anziani sono Janes Bernik, Bogdan Borcic, Zdenka Golob, Andrej Jemec, Vladimir Makuc, Kiar Mesko, Gorazd Sefran e Karel Zelenko. Questi hanno studiato presso l'Accademia di Belle Arti di Lubiana, dove la maggior parte di loro, fatta eccezione di Golob, Makuc e Sefran, sono stati poi assunti come professori. La loro opera rappresenta il cuore della scuola della grafica lubianese. Uno stile creativo che connetteva in modo fecondo il locale insegnamento all'Accademia, che negli anni cinquanta e sessanta era stato indirizzato verso un lavoro preciso ed aperto alle novità sperimentali, agli avvenimenti nel campo della grafica nel resto del mondo. Stile che ha saputo riunire la tradizione grafica slovena precedente alla seconda guerra mondiale, rappresentativamente impersonata da Bozidar Jakac e Miha MaleÆs, alle ispirazioni parigine e, più tardi, alla scuola newyorkese.

L'altra, la generazione di mezzo presenta degli artisti che hanno abbandonato il modernismo prendendo l'indirizzo dell'arte post-modernista. Con la sola eccezione di Bojan Kovacic, che ha studiato a Brera, tutti gli altri, Todorce Atanasov, Boge Dimovski, Crtomir Frelih, Samuel Grajfoner e Marija Staric-Jenko, hanno acquisito la padronanza dell'arte grafica all'Accademia di Belle Arti di Lubiana. Ai segreti del lavoro artistico sono stati iniziati dai professori, dagli artisti qui rappresentati dalla generazione precedente. Se in questi ultimi l'espressione linguistica visiva è ancora considerevolmente unitaria, la generazione di mezzo è contraddistinta da una pluralità e multiformità stilistica.

L'ultima generazione viene rappresentata da Anja Zavadlav, diplomata all'Accademia di Belle Arti di Lubiana; è una delle poche artiste giovani che usa la tecnica dell'incisione per la creazione artistica. I suoi lavori nel complesso riflettono l'eredità dell'arte grafica locale nella maniera in cui sono soprattutto una liberazione dai vincoli delle caratteristiche locali.

La grafica di queste tre generazioni parla dei mondi personali degli artisti, che confessano i loro pensieri e riflettono le annotazioni individuali sulla concezione dell'esistenza. Perciò questi lavori sono un esempio dell'intenzione creativa vista come un fare intimo, separata dagli eventi politici, economici e sociali quotidiani. Proprio in questi approcci creativi individuali, che si manifestano anche nella diversità dei linguaggi visivi, viene a determinarsi una connotazione generale o meglio comune allo spazio sloveno.

La selezione manifesta l'attuale situazione stilistica della scuola di grafica lubianese. Nata come conseguenza di una locale inclinazione del mondo artistico verso la produzione grafica che si è sviluppata anche nel sostegno delle regolari Biennali Internazionali della Grafica. Queste a partire dal 1955 proponevano i migliori risultati della grafica mondiale. Erano un luogo fecondo per dissetare le ispirazioni degli artisti e lo scambio di informazioni tra l'occidente e l'oriente nonché tra il meridione ed il settentrione. Lo stile successivamente visse nella trasmissione del sapere che dall'insegnante si infonde nell'alunno, in un rapporto complesso, che si esprime nel delicato processo di assunzione e negazione, perché alla fine maturi in un buon lavoro artistico.

La scuola di grafica lubianese è contraddistinta da un colorismo poco accentuato, da grandi e medi formati e da una nota creativa personale. I rappresentanti della generazione più vecchia, le hanno dato forma, gli esponenti di quella di mezzo hanno dovuto definire lo stile con la negazione e l'appropriazione delle sue peculiarità, mentre per i più giovani questa assume il significato di una cornice che dà al loro lavoro un senso più complesso.

Lilijana Stepancic
Direttrice del Centro Internazionale di Arte Grafica di Lubiana