"Una vita da pittore": Marco Tagliaro torna a Mirano

Notizia del 04.04.2006

Marco Tagliaro torna a Mirano: a dodici anni dall’ultima mostra, l’artista miranese torna ad esporre nella sua città natale. Grazie all’impegno del Comune di Mirano e della Provincia di Venezia, dall’8 aprile al 7 maggio, nella Barchessa di Villa Giustinian Morosini, sarà possibile ammirare le principali tappe del percorso artistico di Tagliaro, in una personale significativamente intitolata "Una vita da pittore – opere dal 1959 al 2006". La mostra, ad ingresso gratuito, sarà inaugurata sabato 8 aprile alle 18.00 con le presentazioni di Eugenio Manzato e Gianna Marcato. In seguito sarà aperta al pubblico tutti i giorni tranne il lunedì con orario 10.00-12.00 e 15.00-18.00. Giovedì 20 aprile alle ore 17 è previsto, sempre presso la sede della mostra, un incontro con l’autore sul tema "Dove va la pittura di Marco Tagliaro?". Per informazioni: Comune di Mirano – Ufficio Cultura, tel. 041 43 10 28, e-mail cultura@comune.mirano.ve.it.
Nato a Mirano nel 1942, Marco Tagliaro ha mantenuto negli anni un forte legame con la città, nonostante da più di vent’anni risieda stabilmente a Combai, in provincia di Treviso. A Mirano risiede fino a vent’anni, nutrendosi degli umori di questo ambiente veneto, disegnando e dipingendo tra la gente, ispirandosi al mondo rurale e ai parchi delle ville. Nel 1963 si trasferisce con la famiglia a Mestre, dove abiterà per nove anni: in questi anni frequenta con assiduità mostre e gallerie d’arte a Venezia, si avvicina alle tecniche dell’incisione e apre uno studio in piazza Ferretto. Nel 1966 scopre Combai, paese collinare tra Vittorio Veneto e Valdobbiadene, e vi soggiorna a lungo per eseguire il dipinto "Valsana". Nel 1969 torna per la prima volta a Mirano, con un ciclo di sette incisioni e una mostra di acquarelli. In questo periodo avviene una crisi artistica, periodo di riflessione e sperimentazione artistica durante il quale insegna educazione artistica, prima nella provincia di Venezia e poi in quella di Treviso. Nel 1974 si trasferisce definitivamente a Combai, dove riprende con vigore l’attività artistica, con una serie di mostre organizzate fuori dal circuito delle gallerie d’arte, per una libertà espressiva e di sperimentazione. Emergono due linee privilegiate di interessi: il paesaggio e i centri storici veneti da un lato, la figura umana e gli anziani dall’altro. I frequenti viaggi nel sud dell’Italia, in particolare ad Alicudi, e nei paesi tropicali forniscono un’altra importante fonte di ispirazione. Nel 1980 è ancora a Mirano, con una mostra per rendere omaggio al nuovo parco pubblico. Dal 1986 inizia una serie di studi di città venete realizzate in dipinti e incisioni: parte ovviamente da Mirano, proseguendo con Maser, Cornuda, Follina, Feltre, Pieve di Soligo. Il risultato sarà ripetutamente esposto in varie località (nel 2001 anche a New York), anche perché nel 1991 decide di rientrare nei circuiti d’arte regolari. Nel 1995 una nuova importante svolta artistica: ad Egna, in Alto Adige, inizia l’approccio alla composizione del dipinto "La raccolta delle mele", che si concluderà cinque anni più tardi. Fulcro dell’opera sono le persone, riunite nel pieno della loro umanità mentre compiono azioni quotidiane, quasi a testimoniare la fiducia in un mondo sereno in cui uomo e natura vivono in simbiosi. Lo stesso tema è attualmente sviluppato ne "La grotta", dipinto in fieri che l’artista sta realizzando ad Alicudi, collegamento ideale con quella scelta in controtendenza di lasciare Mestre per Combai, alla ricerca di una vita semplice scandita su ritmi naturali. Quei valori culturali e ambientali che la gente del Veneto ha in pochi anni distrutto e che ora cerca vanamente di recuperare.