Tobia Ravà alla mostra di Pechino per le Olimpiadi

Notizia del 01.08.2008

“Memoria universale - Memoria del Futuro”, dipinto realizzato da Tobia Ravà, che risiede a Mirano, sarà esposto all’OLYMPIC FINE ARTS 2008, esposizione d’arte contemporanea ufficiale organizzata dal governo cinese in occasione dei Giochi Olimpici di Pechino, unico artista veneto.

La critica d’arte Feng Jiao, della Mongolia interna, ora curatrice generale della mostra, che è stata a Mirano nel 2007 in occasione della mostra “Roseto Dialettico” presso lo spazio PaRDeS, ha selezionato su 5000 progetti presentati 300 opere di artisti provenienti da tutto il mondo.

L’Associazione Concerto d’Arte Contemporanea e lo spazio PaRDeS sono lieti di comunicare che altri tre artisti oltre a Tobia Ravà sono stati selezionati a partecipare all’OLYMPIC FINE ARTS 2008, la friulana Cristina Gori, l’artista sanmarinese Marialuisa Tadei e l’artista cinese Zhou Zhi Wei per la sezione arte cinese.

Gli artisti Tobia Ravà e Cristina Gori e Maria Luisa Trevisan, critico d’arte e curatrice di PaRDeS saranno presenti all’inaugurazione che si svolgerà l’11 agosto al Beijing International Exhibition Center, dove l’opera sarà esposta. Dal 17 agosto le opere saranno esposte nello spazio espositivo all’interno della Città Proibita. Poi la mostra andrà in Grecia, Usa, ecc.

“Memoria universale. Zimzum, (Memoria del futuro)”, 2007, vuole rappresentare i concetti positivi che sono il minimo comune denominatore di una possibile etica per l’umanità, un codice morale e comportamentale relativo ad un futuro di pace e alla riqualificazione dell’individuo in rapporto alla storia e al luogo in cui vive. Esso si presenta come un vortice costituito di lettere ebraiche e numeri, sintesi tra un modello matematico e il momento cosmogenetico iniziale della Qabbalah luriana. Il modello matematico è la sequenza di Fibonacci in cui ogni numero è la somma dei due numeri precedenti ed ogni numero diviso il precedente dà un valore sempre più vicino al numero 1,618 (sezione aurea).Il zimzum è il momento biblico in cui secondo la mistica ebraica Dio si rapprende per ottenere uno spazio atto alla creazione del mondo che è altro da sé e parte di sé al contempo. Il dipinto è lo sviluppo ghematrico, ossia ogni numero specifico della sequenza di Fibonacci fino al 987 (nel quarto superiore sinistro) è messo in evidenza accanto ad uno o più concetti che hanno come valore numerico delle lettere che lo compongono il valore stesso del numero. In completamento a questa prima parte, il dipinto prende in considerazione anche i valori che non fanno parte della sequenza di Fibonacci dal 4 al 26 (valore del Tetragramma) e specularmene dal 27 al 45 (ghematrià di Adam, ossia ‘uomo’).

Inoltre la grande scultura Leviatano infinito (squalo tigre a grandezza naturale) verrà esposta in occasione del Festival del cinema di Venezia alla mostra Open nei giardini dell’Hotel Des Bains del Lido di Venezia dal 27 agosto al 28 settembre 2008.

Poi il 17 settembre Tobia Ravà inaugura una mostra personale, Trascendental Calculations, a Bruxelles presso la galleria Artiscope.


Biografia:
Tobia Ravà (Padova, 1959), lavora a Venezia, ha frequentato la Scuola Internazionale di Grafica di Venezia ed Urbino. Si è laureato in semiologia delle arti all’Università di Bologna, allievo di Umberto Eco, Renato Barilli, Omar Calabrese, Flavio Caroli. Dipinge dal 1971 ed ha esposto dal 1977 in mostre personali e collettive in Italia, Belgio, Croazia, Francia, Germania, Spagna, Brasile, Argentina, Giappone e Stati Uniti. È presente in collezioni sia private che pubbliche, in Europa, Stati Uniti, America Latina, e in Estremo Oriente. Nel 1983 è tra i fondatori del gruppo bolognese AlcArte, attivo all’Università di Bologna (DAMS), con l’intento di coniugare il fare arte all’epistemologia. Dal 1988 si occupa di iconografia ebraica e ha svolto con Gadi Luzzatto Voghera e Paolo Navarro Dina un lavoro di ricerca e schedatura nell’ambito dell’epigrafia ebraica nel Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige. Nel 1993 è il promotore del gruppo Triplani, che, partendo dalla semiologia biplanare di Greimas e Calabrese, prende il nome dall’ipotesi di un terzo livello di lettura simbolica, accanto a quelli del significato e del significante.
Nel 1998 è tra i soci fondatori di Concerto d’Arte Contemporanea, associazione culturale che si propone di riunire artisti con le stesse affinità per riqualificare l’uomo ponendolo in sintonia con l’ambiente e rendere l’arte contemporanea conscia dei suoi rapporti con la storia e la storia dell’arte, anche interagendo espositivamente con parchi, ville, edifici storici e piazze di città d’arte. Dal 1999 ha avviato un ciclo di conferenze, invitato da università e istituti superiori d’arte, sulla sua attività nel contesto della cultura ebraica, della logica matematica e dell’arte contemporanea.


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