Riconsegnato il busto Morosini

Notizia del 02.07.2009

Oggi 2 luglio 2009 si è svolta la conferenza stampa per la riconsegna al Comune di Mirano del busto Morosini (nella foto in allegato) da parte del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale – Nucleo di Venezia.

Il Sindaco Roberto Cappelletto e l’Assessore al Patrimonio Enrico Baschiera assieme al Comandante del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Venezia Capitano Salvatore Distefano e al Maresciallo m.a.s.u.p.s. Francesco De Lorenzo hanno ricostruito la vicenda che ha riportato questa pregevole opera a far parte del patrimonio artistico miranese.

Si tratta di un ritratto maschile a mezzobusto in marmo del XVIII secolo che era stato rubato nel 1999 assieme ad un busto femminile (nella foto in allegato) dal parco comunale di Villa Giustinian Morosini/XXV Aprile. Le due sculture erano accoppiate e dovrebbero corrispondere a Giambattista Morosini e a sua moglie Elena Loredan. Il busto femminile era stato ritrovato in soli venti giorni dopo il furto presso l’abitazione di un pregiudicato di Cavallino- Treporti mentre l’altro aveva già preso la via del mercato antiquario. Essendo stata subito recuperata la prima statua, era comunque più difficile la vendita dell’altro componente della coppia che, a seguito di altre indagini, è stato ritrovato a fine febbraio 2009 a Romano d’Ezzelino (TV) in un’abitazione assieme a oggetti provenienti da diversi furti. Grazie ad una ricerca nella banca dati delle opere d’arte rubate o sottoposte a vincolo, gestita dall’Arma dei Carabinieri, il busto – in precedenza già catalogato - è stato identificato tra centinaia di statue.

L’Assessore Baschiera ha spiegato che “Il busto che viene riconsegnato oggi raffigurante ‘Un Morosini’, venne trafugato nel 1999 privando Mirano di una delle più raffinate opere settecentesche presenti nelle Ville Comunali. Oggi viene ricomposta così la coppia dei due Morosini. I due busti verranno collocati all’interno della barchessa di Villa Giustinian Morosini, in modo da difenderli e preservarli da intemperie e da atti vandalici, posizionando invece nell’antica loro ubicazione (sopra la scalinata di Villa Giustinian Morosini) due copie che nei prossimi giorni l’Amministrazione provvederà a commissionare. Sarà compito di questa Amministrazione e dell’Assessorato al Patrimonio, tutelare in modo più attento e sensibile, di quanto sia stato fatto, le ricchezze di Mirano e delle ville che la caratterizzano, iniziando un lavoro di catalogazione e di studio del patrimonio scultoreo presente in tutte le ville miranesi. Mi auguro che già dai prossimi mesi si inizi questo importante lavoro che servirà anche a rendere più conosciuta e valutata la nostra ricchezza”.

“La riconsegna di quest’opera di valore affettivo e artistico, ha dichiarato il Sindaco Cappelletto, rappresenta la ciliegina sulla torta perché stiamo lavorando per tutelare e incrementare il patrimonio artistico-culturale pubblico e per valorizzare Mirano come città turistica. In questa occasione voglio esprimere un duplice ringraziamento al Nucleo di Tutela del Patrimonio Artistico dei Carabinieri sia per il ritrovamento del busto che per il loro prezioso lavoro che svolge in relazione ai beni culturali. Ringrazio anche l’assicurazione che, subito dopo il furto, ha risarcito il valore della statua; ora, visto che è stata ritrovata, spettava all’ assicurazione che l’ha donata al Comune”.

Il Capitano Distefano ha ringraziato l’Amministrazione Comunale per l’invito, che permette di avere un riscontro diretto dell’attività del Nucleo, che è estesa al Triveneto e comprende altre competenze come la tutela del paesaggio. “Occasioni come queste, ha sottolineato, consentono di rivalutare gli oggetti sottratti, ammirarli e custodirli in luoghi più sicuri di quello originale. Ringrazio anche il personale che ha ritrovato entrambi i busti, il primo già pochi giorni dopo il furto”. Distefano ha sottolineato anche che la catalogazione è un deterrente contro i furti perché le opere catalogate e fotografate sono più rintracciabili in caso di furto. Nel sito www.carabinieri.it è scaricabile una scheda da compilare e conservare, utile nel caso le opere vengano rubate.
Ora il busto maschile sarà sottoposto a pulitura e ricomposto sul suo sostegno originale come già avvenuto per quello femminile.
 
Brevi cenni storici sulla Villa Giustian-Morosini/XXV Aprile
In un inventario della famiglia Giustinian da San Moisè, datato 24 marzo 1668, si fa riferimento alla Villa Giustinian oggi conosciuta come Villa Morosini/XXV Aprile di proprietà comunale e sino a non poco tempo fa adibita a Biblioteca Comunale. La villa fu voluta e fatta costruire a ridosso della metà del Seicento da Lorenzo Giustinian (1610-1667) da San Moisè, noto come particolarmente dotto in latino e greco, autore dell'opera " De Venetarium Urbis", attento collezionista di quadri come si può intuire dall'inventario dei suoi beni stilato all'indomani della sua morte. Di sua proprietà erano un "quadro de man de Raphael bellissimo" e altri numerosi quadri nel suo Palazzetto di Mirano. La costruzione di quest'ultimo è legata con molta probabilità a questioni ereditarie sorte tra i Bon e i Giustinian da San Moisè: Girolamo (1576-1626), padre di Lorenzo Giustinian, ricco proprietario terriero, necessitava, come i cugini Bon, di una dimora dalla quale poter seguire i propri affari e l'attività agricola; fu il figlio Lorenzo che fece erigere una nuova abitazione al di là della strada dove sorgeva la Villa Bon-Giustinian. Certamente meno maestosa e rappresentativa, essa tuttavia ricalcava l'impostazione generale della sorella villa vicina. Si tratta di un corpo di fabbrica a pianta quadrata costituita da due piani e un seminterrato; due scalinate una sul versante orientale e una su quello occidentale, immettono al primopiano che si sviluppa secondo il tipico impianto delle ville venete con "portego" e due stanze per lato; impianto che si ripete anche al piano nobile. Esternamente è caratterizzato sulla facciata ad est da una soggetta con due colonne di ordine ionico sormontato da un timpano ai cui vertici sono posti tre putti ornamentali attribuiti allo scultore Veneto seicentesco Angelo Marinali. L'edificio è oggi circondato da un bel parco paesistico ottocentesco; all'interno di questo verde, staccata dalla villa, esiste una barchessa probabilmente l'unica superstite di due tra loro parallele che definivano l'intero complesso. L'insieme trova riscontro in un documento peritale del 1672 conservato presso l'Archivio di Stato di Venezia e in un disegno del 1719 eseguito dal perito Domenego Garzoni.

La villa rimase in dote ai Giustinian da San Moisè fino agli ultimi anni del Settecento quando proprietari furono Girolamo (1711-1780) e il fratello l'abate Antonio (1713-1792) Giustinian q. Lorenzo che morirono senza lasciare eredi. Subentrarono anche se per breve periodo - trent'anni- i Morosini dalla Sbarra. Si chiude così un ciclo secolare di un ramo della famiglia Giustinian, la cui presenza a Mirano è tuttavia ancor presente attraverso i Giustinian di San Pantalon e i Giustinian Recanati fin quasi tutto l'Ottocento.
Nel catasto napoleonico del 1810 Nicolo Alessandro Morosini, viene notificato come unico proprietario della Villa in questione.

I due busti trafugati nel 1999 dalla Villa Morosini dovrebbero corrispondere a Giambattista Morosini e a sua moglie Elena Loredan.