Presentazione del libro "Santa Maria delle Fratte a Scaltenigo (secc. XIV-XX). La chiesa campestre, i 'patroni'"

Notizia del 17.09.2010

Venerdì 24 settembre 2010 alle ore 20.30 nella chiesa arcipretale di Scaltenigo il prof. Sante Bortolami dell’Università di Padova presenterà il libro Santa Maria delle Fratte a Scaltenigo (secc. XIV-XX). La chiesa campestre, i “patroni”, i rettori di Alda Michieletto, edito dal Comune di Mirano, in occasione delle celebrazioni per i 700 anni dalla fondazione della Chiesa di S. Maria delle Fratte.
Seguirà un concerto della Schola cantorum parrocchiale “S. Cecilia”, del coro giovanile “S. Francesco” e dei soprani Martina Trevisan e Valeria Causin.
La ricerca è stata condotta dall’autrice su documenti inediti d’archivio, conservati negli archivi della Curia Vescovile di Treviso e Padova, nell’Archivio di Stato di Padova e in altri.


La chiesa di S. Maria delle Fratte. Cenni storici 
Non sono molti i paesi di campagna, anzi i “colmelli”, che possono vantare la presenza di un luogo di culto così antico, che nei secoli ha conservato non solo la struttura complessiva originaria, ma anche il suo carattere sacro.
La chiesa campestre di S. Maria, nella parrocchia di Scaltenigo, viene fondata il 20 settembre 1310 dal padovano Bonzenello Cortusi alle Fratte, o Fratte “de Stornapria”. La località, attestata dai documenti fin dall’alto medioevo, si trova lungo uno dei cardines del graticolato romano. In queste terre, appartenute a signori feudali, avevano le loro proprietà alcune famiglie assurte ad un ruolo di primaria importanza nella vita sociale e politica del comune di Padova; tra queste i Cortusi, alcuni dei quali si distinsero anche come docenti nell’Università patavina.
Scopo del nobile Bonzenello, figlio del dominus Matteo, era assicurare l’assistenza religiosa agli abitanti del villaggio, penalizzati dall’esser troppo lontani dalla chiesa di Scaltenigo, la quale tuttavia non rinunciava ai suoi diritti di parrocchia nei confronti di quella comunità, come del resto succedeva nelle numerose fondazioni del periodo.
La cappella, intitolata a S. Maria Gloriosa, cioè assunta in cielo – titolo poi mutato in quello del Rosario -, viene dotata dal fondatore di una trentina di campi e di una casa per il sacerdote; con ciò i Cortusi diventano “giuspatroni” di S. Maria delle Fratte, cioè acquisiscono il diritto di sceglierne il rettore, diritto che, insieme alla proprietà, deterranno per cinque secoli.
Nel 1807 l’edificio sacro, con altri immobili, è acquistato dai Salom, ebrei di Padova. Non sempre debitamente curata, la chiesa viene sospesa al culto dal vescovo Giovanni Antonio Farina nel 1852. Restaurata con grandi sacrifici dai fedeli, è riaperta nel 1879. Qualche decennio dopo rischia addirittura di essere sconsacrata.
Nel 1925 ne diventa proprietario Domenico Gambaro, che nel 1963 la vende a quattro abitanti del colmello, gli eredi dei quali sono gli attuali proprietari.
La costruzione che vediamo ora è essenzialmente quella del XIV secolo: un’aula rettangolare con un piccolo presbiterio quadrangolare rivolto ad oriente, coperto da una volta a botte, nel quale si trova l’unico altare, dedicato alla Madonna. Il consistente restauro operato agli inizi del Cinquecento non sembra abbia modificato la forma e le dimensioni della chiesetta primitiva. Le decorazioni esterne, invece, sono di gusto settecentesco, mentre qualche stucco, all’interno, appare piuttosto recente.
La chiesa possedeva una pala d’altare, quasi sicuramente tardo-cinquecentesca, di cui purtroppo si è persa traccia. Non vi è più il campanile – che aveva una sola campana -, attestato almeno sino alla fine del secolo XVI e sostituito in seguito da una piccola struttura a vela che regge due campane; una nuova sagrestia, inoltre, è stata fabbricata sul lato nord della cappella. Esiste tuttora la casa del mansionario (cioè del sacerdote che officiava la chiesetta), contigua alla chiesa stessa ed un tempo con questa comunicante.
 Il sacro edificio viene ora mantenuto e curato dalla popolazione delle Fratte. Vi si celebra periodicamente la messa nei mesi estivi; l’ultima domenica di settembre viene festeggiata dagli abitanti di tutta la parrocchia la Madonna del Rosario, con la messa solenne e la processione.

Alda Michieletto


 


Programma delle celebrazioni organizzato dal Comitato per il 7^ centenario di S. Maria delle Fratte e dalla Parrocchia “Cattedra di S. Pietro” di Scaltenigo

Mercoledì 8 settembre (Natività della Beata Vergine Maria),
ore 20.30: S. Messa nella chiesa parrocchiale, con omelia mariologica tenuta da P. Marino Comin, dei Padri Monfortani.

Venerdì 24 settembre
ore 20.30: nella chiesa parrocchiale, il prof. Sante Bortolami dell’Università di Padova presenterà il libro Santa Maria delle Fratte a Scaltenigo (secc. XIV-XX). La chiesa campestre, i  “patroni”, i rettori, di Alda Michieletto.
- Concerto della Schola cantorum parrocchiale “S. Cecilia”, del coro giovanile “S. Francesco” e dei soprani Martina Trevisan e Valeria Causin.
- Rinfresco in oratorio.

Domenica 26 settembre:
ore 10.30: Presso la chiesetta delle Fratte, S. Messa solenne presieduta da Mons. Livio Buso, vicario per il Coordinamento della Pastorale diocesana. La Messa sarà animata dalla Schola cantorum e dal coro giovanile “S. Francesco”.

ore 16.00: Solenne processione con la statua della Madonna. Sarà presente la Banda cittadina di Mirano.

ore 18.00: Cena, aperta a tutti, presso la famiglia Livio Zanon (previa iscrizione entro il 15 settembre; tel. 041 436290).