"Le urbanità possibili": i laboratori di progettazione concertata

Notizia del 14.10.2010

L’importante è partecipare. Metterci il cuore. E soprattutto la mente. Per tracciare il futuro di una città possibile, frutto della collaborazione pubblico-privato che inverta la rotta e allontani lo spettro dei deserti urbani che hanno già preso il posto di molti centri storici un tempo vivi e vissuti.
 
Partecipare per vincere la sfida della globalizzazione senza negare il progresso, ma rendendo più umani i processi di cambiamento, è lo scopo dell’iniziativa organizzata oggi a Mirano, un sodalizio tra la Confcommercio e l’Amministrazione comunale denominato “Le urbanità possibili”, esperienza già avviata in altre città del Veneziano come Mestre, San Donà di Piave, Cavarzere,  fa parte di un progetto complessivo lanciato a livello regionale per promuovere la rivitalizzazione dei centri storici, pieni di attività professionali, vuoti di residenze. Come spiega il presidente di Confcommercio Mirano, Ennio Gallo, “Le piazze devono ritrovare quel potere aggregativo che stanno via via perdendo, e che è strettamente legato alla sicurezza, oltre che allo svago.
La gente, sempre più spinta verso le periferie, deve poter tornare a vivere in città e usufruire dei servizi che il commercio tradizionale offre”. 
 
“L’accordo raggiunto - commenta il Sindaco Roberto Cappelletto – è solo l’inizio di una lunga collaborazione tra Confcommercio e Comune di Mirano che ha come unico obiettivo un miglior servizio ai miranesi”.
 
La firma che oggi Confcommercio e Comune apporranno in calce al protocollo d’intesa non è solo un atto formale, ma una dichiarazione d’intenti che intende dar seguito alle parole con fatti concreti che si potranno attuare solo se ci sarà un  impegno corale. Sul tavolo ci sono le questioni legate ai parcheggi, alla viabilità, a eventuali pedonalizzazioni, alla valorizzazione dell’esistente, che dovranno opporre alla forza centripeta attualmente in atto con lo spopolamento dei centri storici, quella centrifuga di piazze restituite al loro ruolo naturale.
 
Tra gli obiettivi ci sono la realizzazione di un piano urbanistico commerciale-strategico che individui una serie di azioni per stringere il rapporto tra la città e le attività commerciali; lo sviluppo di strategie legate ai sistemi distributivi anche delle frazioni, per una riconversione rispetto al presente; l’avvio di un laboratorio di urbanità possibile per costruire azioni utili a migliorare e valorizzare le relazioni sociali; l’impegno a consolidare le situazioni urbane esistenti  per contrastare il depauperamento qualitativo e quantitativo delle attività commerciali.
 
I punti-chiave saranno la localizzazione delle attività e il marketing del mix merceologico, l’accessibilità e la sosta, la qualità architettonica e ambientale del contesto urbano e dei negozi; le attività di animazione, valorizzazione e identificazione degli attuali e potenziali centri urbani di attrazione sociali, culturale e artistica, le attività di promozione del territorio urbano.    

In allegato a destra il testo dell'accordo