Intitolate all'agente Arnaldo Trevisan e a don Giulio Costantino due nuove strade

Notizia del 12.05.2011

Il Comune di Mirano ha approvato numerosi nuovi piani di lottizzazione che hanno comportato la realizzazione di nuove strade.

In particolare nella frazione di Scaltenigo è in fase di completamento una nuova lottizzazione con accesso da via Ballò, che ha richiesto la costruzione di un nuovo asse viario che, partendo da est  verso ovest, si divide in tre ramificazioni tutte ceche.
La nuova laterale di via Ballò è stata denominata “via Arnaldo Trevisan (1966 – 1988) agente scelto di Polizia di Stato”, morto in un conflitto a fuoco nel compiere il proprio dovere e insignito di Medaglia d’oro al valor civile.
La Giunta Comunale ha deciso così di onorare la memoria del valoroso concittadino, nato a Mirano nel 1966 e barbaramente assassinato in servizio a Padova il 16 maggio 1988 all’età di ventidue anni. Fatto che aveva destato profonda emozione nella città di Mirano. La memoria del giovane miranese, ucciso da un malvivente che si apprestava ad arrestare, dovrebbe essere un modello di impegno morale e civile per i giovani.

Un’altra nuova via, realizzata nel capoluogo, è stata denominata “via Don Giulio Costantino, (1842 – 1915) sacerdote ed educatore”. Il nuovo asse viario parte a ovest di via Zinelli, prosegue verso est terminando con una mini rotatoria per ritornare su via Zinelli ed è dedicato al sacerdote, vissuto tra fine ‘800 e primi del ‘900, che fu cofondatore della congregazione dell’adiacente Istituto dei Padri Giuseppini.

Le intitolazioni delle nuove vie hanno ottenuto l’autorizzazione del Prefetto come previsto dalla legge sulla toponomastica stradale n. 1188/1927, la quale stabilisce anche che nessuna strada o piazza pubblica possa essere intitolata a persone che non siano decedute da almeno dieci anni, salvo deroga concessa dal Ministro dell’Interno in casi eccezionali.

 
Biografie

Arnaldo Trevisan
Nacque a Mirano nel 1966. Nel 1984, appena diplomato geometra all'Istituto "8 marzo" di Mirano, Trevisan si arruolò nella Polizia di Stato, frequentò il corso allievi agenti ausiliari, poi fu assegnato in forza presso il II Reparto Celere di Padova. Tra il 1985 e 1986 fu di servizio presso la Questura di Venezia. Per alcune volte fu distaccato a Palermo nei Servizi Speciali.
Il 16 maggio 1988 era di servizio di "Volante" presso la stazione ferroviaria di Padova quando fu ucciso, a soli 22 anni, da un giovane criminale che inseguiva perché aveva rapinato un ufficio postale.
A ricordo di Arnaldo Trevisan il 24 maggio 2006 è stato intitolato, alla presenza del fratello Alberto Trevisan (ex Sindaco di Mirano), l'Auditorium del sede del Distretto Scolastico di Mirano dove aveva studiato.
Il 19 aprile 1992 il Presidente della Repubblica lo ha insignito, alla memoria, di Medaglia d'oro al valor civile con la seguente motivazione: “Componente di pattuglia automontata, si poneva all'inseguimento di due giovani che avevano perpetrato una rapina ai danni di un ufficio postale. Individuati i malviventi a bordo di un autobus della linea urbana, intimava loro di scendere e di seguirlo, ma veniva ferito mortalmente da alcuni colpi d'arma da fuoco esplosigli contro da uno dei banditi. Splendido esempio di non comune ardimento e di altissimo senso del dovere spinti fino all'estremo sacrificio”.
 
Don Giulio Costantino
Educatore e padre dei ragazzi poveri, Don Giulio Costantino nacque il 10 ottobre 1842. Proveniva da una famiglia torinese di modeste condizioni. Nel 1849 gli venne a mancare la madre. Il padre allora, per fargli apprendere un mestiere, lo dovette sistemare in un istituto. Eccolo dunque entrare al Collegio Artigianelli. Era l’anno 1853. Gli Artigianelli non avevano ancora una sede propria, ma erano alloggiati in una povera casa in via della Zecca. I ragazzi andavano a lavorare nelle botteghe degli artigiani della città. Fu così anche per Giulio che imparò il mestiere di calzolaio.
Ben presto però gli educatori si accorsero delle sue doti e lo avviarono agli studi. Egli conseguì il diploma di maestro elementare (1860), mentre già aveva cominciato a fare l’assistente in collegio. Intanto si era manifestata in lui la vocazione al sacerdozio. Studiò quindi filosofia presso il seminario di Biella e teologia presso quello di Torino (ma continuando ad abitare e a prestare la sua opera agli Artigianelli) e celebrò la sua prima messa il 23 settembre 1866. Era il primo artigianello che diventava sacerdote.
Ormai da più di tre anni (marzo 1863) il collegio aveva una nuova e più ampia sede in Corso Palestro. Ne era Rettore il Murialdo che proprio in quel periodo stava migliorando la qualità tecnica e professionale dei laboratori interni, dei quali don Giulio Costantino assunse la direzione. Nel frattempo egli svolgeva anche la funzione di vicerettore, faceva scuola di matematica, fisica e disegno ed era maestro di canto.
Nel 1872 lasciò Torino per assumere la direzione del Riformatorio di Bosco Marengo che mantenne fino al 1883, anno della chiusura. Rientrato agli Artigianelli, riprese le sue funzioni di direttore dei laboratori e di vicerettore del collegio, assumendo anche direzione della Casa Famiglia per giovani operai e studenti.
Intanto era nata, ed aveva ormai dieci anni, la Congregazione di San Giuseppe. Don Costantino era stato uno dei primi sei confratelli che avevano dato l’avvio alla nuova famiglia religiosa. Vivente il Murialdo, egli ne fu il vicario. Quando nel 1900 il Murialdo morì, don Giulio Costantino gli subentrò sia come Rettore degli Artigianelli, sia come Superiore Generale della congregazione, fino al 1912, quando fu sostituito da don Reffo. Morì il 13 ottobre 1915 a settantatre anni.