Variegata e qualificata l’offerta estiva per infanzia e adolescenza

Notizia del 12.07.2012

Come passano l’estate bambine, bambini e adolescenti nel comune di Mirano?

Questo il ricco panorama dei centri estivi per l’estate 2012 organizzati da associazioni locali, cooperative e parrocchie, con offerte variegate nelle modalità, dirette per lo più all’età tra i 3 e i 6/7 anni ma con opportunità anche per i più grandi.

Alcuni centri sono patrocinati dal Comune e si svolgono nelle scuole comunali: presso la materna “Wolf Ferrari” e la “Manzoni” di Ballò, con la possibilità anche di mensa.

Sempre in spazi comunali vi sono: il Centro Estivo Barizza presso l’area Nati Novi e la materna “Saggiotti”, le attività di nuoto (piscina comunale) e minibasket (palestra comunale “Azzolini”).

Già concluse le esperienze al Tennis Club e il City Camps della “Dante Alighieri”, più brevi ma interessanti e innovative.

Poi ci sono le offerte presso gli asili parrocchiali nelle frazioni di Campocroce, Scaltenigo e Vetrego per i più piccoli e i Gr.Est presso le parrocchie di Campocroce, Scaltenigo, Zianigo e Mirano per bambini e adolescenti, nel pomeriggio.

Altri centri estivi sono organizzati dallo “Zanetti Meneghini” per i piccoli della materna e dai Padri Giuseppini per i più grandicelli, appoggiandosi alla piscina di Noale.

“L’affluenza è forse in lievissimo calo, per la contingenza economica; semmai le famiglie riducono le settimane ma non rinunciano ad un divertimento intelligente e molto curato da animatori e animatrici”, afferma la Consigliera delegata alle Politiche Culturali Renata Cibin, che ha visitato e seguito insieme al Servizio Pubblica Istruzione i centri patrocinati dal Comune e quelli parrocchiali per i più piccini.

Non va dimenticata la Biblioteca comunale che offre le Bibliovacanze dai 3 ai 16 anni.

"L’Amministrazione comunale apprezza la qualità dell’offerta ed esprime a nome della cittadinanza la gratitudine a tutti coloro che, in ambito religioso e laico, si prendono cura della nostra infanzia e della nostra gioventù”, conclude Renata Cibin.