Il Comune di Mirano aderisce a “Libera la Domenica”

Notizia del 29.11.2012

“Libera la Domenica” è l’iniziativa promossa congiuntamente da Confesercenti e Conferenza Episcopale Italiana contro la liberalizzazione degli orari degli esercizi commerciali e, in particolare, l’apertura domenicale di negozi e centri della grande distribuzione. La protesta si articola attraverso una raccolta di firme che ha lo scopo di sostenere una proposta di legge popolare. Nei prossimi sei mesi, dunque, sarà possibile sottoscrivere l’appello in centinaia di piazze italiane.

Il Comune di Mirano ha scelto di sostenere “Libera la Domenica”, che si propone come obiettivo, tra gli altri, di far tornare di competenza di Comuni e Regioni le decisioni in materia di orari, in modo che questi possano essere stabiliti tenendo maggiormente conto delle caratteristiche delle realtà locali e, soprattutto, del bisogno per lavoratori e lavoratrici di riposo festivo, elemento cardine della vita sociale e famigliare.

Il Comune darà la massima visibilità all’iniziativa, pubblicizzandola sul sito istituzionale e fornendo tutte le informazioni necessarie ai cittadini interessati. Inoltre, presso il servizio Multisportello (via Bastia Fuori 54/56, aperto lunedì, mercoledì, venerdì ore 8.30 - 13.00; martedì e giovedì 8.30 - 17.00) sono disponibili i moduli su cui apporre la propria firma per sottoscrivere la proposta di legge popolare.

 «Ritengo fondamentale – spiega l’Assessore alle Attività commerciali ed economiche Annamaria Tomaello – che la domenica possa essere per tutti, il più possibile, un giorno di riposo, da dedicare alla propria sfera personale, agli affetti. Tenere aperti i centri commerciali la domenica, peraltro, non porta benefici in termini ripresa dei consumi e sostegno all’economia: gli acquisti non aumentano, sono solo diluiti in più giorni di apertura. È inutile, in questi tempi di crisi, parlare di solidarietà e condivisione, se poi si è messi nelle condizioni di non poter nemmeno dedicare del tempo, per esempio, ai figli: è una grossa perdita dal punto di vista sociale».