Premiata la meridiana-lavagna della Scuola "Azzolini"

Notizia del 10.07.2013

Nel corso dell’anno scolastico 2011/12 i ragazzi di due classi della Scuola Primaria “Azzolini” erano stati protagonisti di un percorso didattico sull’astronomia solare realizzato grazie al lavoro congiunto dell’arch. Roberto Grossa (Università IUAV Venezia) e delle insegnanti Alda Pangoni, Silvia Niero e Monica Canessa. (scuola primaria “A.Azzolini”, Istituto Comprensivo Mirano II, Venezia).

Fulcro del percorso era stata la realizzazione di una meridiana-lavagna nel giardino della scuola. L’opera aveva partecipato alla XII edizione del Concorso Internazionale “Le Ombre del Tempo” per autori di orologi solari, indetto dall’Osservatorio Serafino Zani e dall’Unione Astrofili Bresciani.

Lo scorso giugno è arrivato il meritato riconoscimento per il lavoro svolto due anni fa. La giuria, infatti, ha ritenuto degna di menzione l’opera realizzata nella Scuola “Azzolini” e l’ha voluta premiare «per la rilevanza didattica dell’operazione ‘meridiana-lavagna’ inserita in un valido percorso astronomico e gnomonico. Una segnalazione particolare va rivolta agli insegnanti della scuola di Mirano che hanno attivato un insegnamento astronomico-gnomonico di grande valore didattico, realizzando disegni, modelli, strumenti di ogni genere».

Per l’architetto Grossa e le insegnanti, recatisi a Brescia il 23 Giugno scorso per ritirare il premio, in compagnia di una rappresentanza degli studenti, il riconoscimento ricevuto rappresenta «una conferma del principio che la comprensione di concetti complessi e articolati come quelli astronomici è realizzabile affiancando alla classica lezione frontale dei percorsi laboratoriali che usano esperienze concrete».

Il percorso didattico che ha portato all’importante riconoscimento era iniziato con l’osservazione del cielo da parte dei ragazzi con gli occhi di chi lo vede per la prima volta. Poi era stato cambiato il punto di vista, arrivando a disegnare la volta celeste “come fosse il soffitto di una stanza” e poi mostrando come artisti e scienziati avessero raffigurato lo stesso soggetto. Successivamente l’attività era entrata nella fase più scientifica, in cui gli studenti avevano costruito strumenti con i quali avevano misurato e tracciato la posizione del sole nel cielo nell’arco di una giornata, in più giornate.

Per rendere visibile e misurabile il lento salire e scendere del nostro astro durante le stagioni nel corso dell’anno era necessario uno strumento che permettesse di tracciare la posizione del sole ogni giorno alla stessa ora. In sostanza serviva una meridiana. Per questo era stata preparata una meridiana orizzontale ridotta all’essenziale, composta da un disco forato (lo gnomone) che proietta un’ombra su una piattaforma di 4 metri. Su di essa gli studenti annotavano la data, l’ora e le loro osservazioni con segni di matita e pennarello destinati a essere scritti e poi lasciati cancellare dal tempo. Si era arrivati così a combinare l’idea di meridiana con quella di lavagna, uno dei più efficaci strumenti didattici finora inventati. Utilizzando la linea meridiana, gli studenti avevano osservato e tracciato il passaggio al meridiano del sole durante l’intero anno scolastico. Gli stessi dati segnati sul quadrante erano stati poi riportati in scala su un foglio personale, permettendo così di continuare in classe la riflessione sui dati raccolti.

L’attività di rilievo e analisi era stata integrata da alcune intense giornate in aula in cui è stato proposto un gioco basato sulla volta celeste. Lo studente diventava un navigatore che doveva tracciare i percorsi visibili del sole all'interno di un’emisfera. Vedendo la volta da dentro e da fuori apparivano evidenti le variazioni stagionali e risultava facile discutere delle traiettorie apparenti del sole nel cielo, dei movimenti reali del nostro pianeta rispetto al sole e della percezione dal nostro punto di vista sulla terra. Infine gli studenti avevano prodotto una serie di piccole meridiane in cartoncino e hanno poi confrontato i risultati con le meridiane presenti nel territorio del miranese.