Rassegna "Pop up. La scena emergente": "Religions"

Notizia del 08.04.2014

TEATRO DI VILLA BELVEDERE
RASSEGNA DI TEATRO CONTEMPORANEO “POP UP. LA SCENA EMERGENTE
Venerdì 11 aprile 2014 ore 21.00

Valerio Malorni
L’UOMO DEL DILUVIO
Menzione Speciale al Premio Scenario 2013


Tutto inizia con la lettura di un libro: “Tutti a Berlino. Guida pratica per italiani in fuga” di Simone Buttazzi e Gabriella Di Cagno. Questa guida che spiega come affrontare e risolvere i nodi cruciali della vita a Berlino: ma non per turisti, ma per quegli italiani, sempre in numero maggiore, sempre giovani, che hanno deciso di fare di Berlino la loro nuova patria.
Valerio Malorni ha tra le mani questo libro e, complice il passaggio ai trent’anni, la nascita di una figlia e una sensazione di crisi generalizzata in Italia, assieme a Simone Amendola,compone e mette in scena “L’uomo del diluvio” che chiuderà la rassegna di teatro contemporaneo “POP UP. LA SCENA EMERGENTE” venerdì 11 marzo 2014 alle 21.00 al Teatro di Villa Belvedere di Mirano.
 
Lo spettacolo si confronta con lo spettatore su un'urgenza. Generazionale, sociale, di un presente allargato. Della società e del paese in cui ci hanno costretto a vivere. In un momento in cui la parola emigrazione è così tragica e reale, tra la forma monologo e altri codici (video, relazione con il pubblico) assistiamo, in soggettiva, all'odissea del protagonista. Diviso in tre atti, giocati sullo spazio e sul tempo, lo spettacolo narra, in sostanza, di un'impresa. Un'impresa umana, realizzata con risposte straordinarie a domande ordinarie. Nel primo atto, fantasticando di un futuro possibile, si racconta l'urgenza del fuggire dall'Italia. Nel secondo, mentre si sta compiendo, si vive il viaggio. Nel terzo, qui e ora, si ricostruisce quello che è successo a Berlino in un lungo periodo di permanenza.
Con una struttura originale, percorrendo la linea sottile che separa la verità della persona e quella del personaggio, lo spettacolo inscena una storia individuale che diventa collettiva, per una necessità condivisa di speranze, di possibilità da realizzare.
Alla fine la storia di un giovane attore/padre/uomo italiano è quella di un qualsiasi mestiere/padre/uomo di questo presente globale e disumanizzante in cui viviamo.
 
Così si racconta Valerio Malorni: “Il protagonista in scena ha cercato di avere una famiglia, di credere nel suo lavoro, ha fatto tutti i passi naturali di ogni generazione che matura. Ma si sente respinto, sente come unica possibilità offerta quella di partire, si sente chiamato come Noè, ma «da sé stesso e non da dio», a un viaggio attraverso un diluvio personale e collettivo insieme, ma la cui meta non è redenzione: è Berlino, lo scopre dalla famosa “guida pratica per italiani in fuga”, Tutti a Berlino, di cui inizia a leggere dei passi”. 
 
Inizia così un viaggio nella terra delle opportunità, vere o presunte poco importa, ma è la sola esistenza di un libro mastro dell’emigrazione che coglie impreparati, il viso di Malorni a ogni consiglio della Guida è smarrito e dubbioso: si può veramente andare? Davvero per sé, per questa generazione non c’è più nulla da fare? L’Italia che appare dagli occhi di Malorni è il paese che celebra il requiem della sua cultura millenaria, nelle sue vene tese al collo è il grido di un animale morente: «Questa è la messa in scena del mio ultimo spettacolo e vorrei durasse una vita. La mia», dice insieme la necessità e il turbamento, la tensione ad andare e quella a restare. La voce poi si rompe e il viaggio si fa concreto, passi sull’asfalto di una città ignota, Berlino, lettere all’amata fatte di neve fangosa e lugubri fast food pakistani, la tristezza raddensa finché in un miracolo – finalmente la fortunata opportunità – quella neve, si scioglie: lo spettacolo, questo spettacolo, va in scena a Berlino, lo vedrà un famoso critico di Der Spiegel (in italiano, tradotto, non casualmente è Lo Specchio) che racconterà di sé in quella platea, l’esperienza di vedere il suo paese dagli occhi di un ragazzo italiano. 
 
La Stagione Teatrale è promossa dal Comune di Mirano, in collaborazione con Circuito Teatrale Regionale Arteven, La Piccionaia – I Carrara Teatro Stabile di Innovazione, Regione del Veneto, l'Assessorato alla Cultura della Provincia di Venezia, Ministero dei Beni e Attività Culturali e con la partecipazione al progetto “Giovani a Teatro e non solo” della Fondazione di Venezia.

I biglietti sono disponibili presso la biglietteria del Nuovo Teatro di Mirano martedì, giovedì e venerdì dalle 15.00 alle 18.30 e presso la biglietteria del Teatro Villa Belvedere il giorno di spettacolo a partire dalle ore 20.00. Il biglietto intero è di €8,00, il biglietto ridotto under 26 a €6,00.  


Valerio Malorni è attore, danzatore, autore e regista. Ha studiato e lavorato con Mario Scaccia, Anton Milenin, Jean-Paul Denizon, Vladimir Olshansky, Deja Donne, Khosro Adibi e Julyen Hamilton, Giorgio Barberio Corsetti. È parte del Teatro delle Apparizioni e collabora con Amnesia Vivace, La Bottega del Pane, Areté Ensemble e altre realtà romane e del territorio nazionale. Tra i suoi titoli Con chi, Lo Stato di Saluto. È parte del gruppo di Laboratorio di pedagogia dell’espressione dell’Università di Roma Tre. Tiene e coordina laboratori di Teatro Relazionale per adulti, per l’infanzia e per disabili.

Simone Amendola è regista, sceneggiatore e autore teatrale. Per il teatro ha scritto e diretto Nessuno può tenere Baby in un angolo e Porta Furba (premiato, con la pubblicazione, all'Oreste Calabresi).
Come filmmaker ha realizzato lavori di finzione e documentari narrativi presentati in festival nazionali ed internazionali, tra i suoi film Quando Combattono gli Elefanti (riconosciuto di ‘Interesse Culturale Nazionale’) e Alisya nel Paese delle Meraviglie (Premio Ilaria Alpi 2010 - Programmato da Rai Tre ).
Nel 2013 ha partecipato alla Biennale d’Arte di Venezia con il video Narciso, realizzato con l’artista iracheno Alì Assaf. Nel 2014 una sua sceneggiatura ha ricevuto la Menzione Speciale della Giuria al Premio Solinas.



Informazioni: UFFICIO TEATRO DI MIRANO
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