Il Comune chiede alla Regione la revisione del “Piano Casa”

Notizia del 29.01.2014

Martedì 28 gennaio la Giunta comunale ha deliberato di chiedere la revisione del nuovo “Piano Casa” regionale (LR 32 del 29 novembre 2013, Nuove disposizioni per il sostegno e la riqualificazione del settore edilizio e modifica di leggi regionali in materia urbanistica ed edilizia), affinché venga ripristinato il coinvolgimento dei comuni nella sua applicazione, in particolare per quanto riguarda i centri storici. Inoltre, è stato conferito mandato alla Sindaca Maria Rosa Pavanello di agire in tutte le sedi più opportune, al fine di ripristinare per il Comune il pieno potere di regolamentare lo sviluppo del proprio territorio. Una decisione, questa che visti i tempi ristretti e la grande importanza, l’Amministrazione comunale ha deciso di adottare con un provvedimento di Giunta.

La deliberazione esprime la posizione critica dell’Amministrazione rispetto ai contenuti del nuovo “Piano Casa”, dovuta al fatto che questo, tra le altre cose, consente la realizzazione di interventi edilizi (incentivati mediante la concessione di forti misure premiali a vantaggio di chi li esegue) anche in deroga agli strumenti urbanistici comunali vigenti e che, diversamente da quanto disponevano i precedenti due piani casa regionali, non contempla la facoltà per i Comuni di decidere in quali modi e con quali limiti applicare le misure del Piano e adattarle alla propria realtà territoriale. L’Amministrazione comunale ritiene, invece, che le competenze in materia di urbanistica e di assetto del territorio spettino imprescindibilmente ai comuni e sottolinea come l’esclusione sancita da questo “Piano Casa” sia gravemente lesiva delle competenze dei comuni stessi.

Va evidenziato inoltre che dall’applicazione della LR 32 del 29 novembre 2013, se rimanesse così com’è ora, potrebbero discendere gravi e inopinate conseguenze, tali da destabilizzare le previsioni degli strumenti urbanistici generali, funzionali a conferire uno sviluppo razionale ed equilibrato al territorio comunale. Potrebbe infatti accadere che vengano privilegiate alcune destinazioni rispetto ad altre, istituendo inaccettabili differenze rispetto alle possibilità di costruzione e ristrutturazione concesse ai cittadini. Inoltre, venendo a valutazioni di carattere più generale, le indicazioni della nuova legge regionale, senza la possibilità di intervento dei comuni, si applicherebbero in maniera indistinta alla differenti situazioni della nostra realtà regionale: non è difficile capire che, invece, ambiente montano, costiero e lagunare, per fare degli esempi, sono realtà molto diverse tra loro, che bisognano di specifiche declinazioni locali della normativa, da affidare ai comuni di competenza.

Le preoccupazioni alla base della decisione dell’Amministrazione comunale sono condivise da molti altri comuni del Veneto. È auspicabile, dunque, che la Regione ascolti e recepisca le istanze di critica provenienti da questi enti e lavori per una soluzione adeguata. Ciò che quest’Amministrazione comunale auspica è che, anche a seguito dei recenti incontri tra il Governo nazionale (che ha espresso posizioni critiche rispetto ad alcuni contenuti della LR 32/2009) e i rappresentanti della Regione, si arrivi a una soluzione d’equilibrio, che conservi cioè le caratteristiche positive contenute nel “Piano Casa” (es. rilancio settore edilizio, risparmio energetico) senza intaccare le funzioni e le facoltà dei comuni di pianificare lo sviluppo del proprio territorio.