Progetto SPRAR: arrivano a Mirano i primi 5 rifugiati

Notizia del 28.02.2014

Domani giovedì 27 febbraio è previsto l’arrivo dei primi rifugiati che il Comune di Mirano accoglierà nel contesto del progetto SPRAR (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati). I primi ospiti di cui la nostra Città si prenderà cura sono una famiglia di origine russa composta da madre, padre e tre figli, di tre, due e un anno.
 
Il progetto SPRAR è stato sviluppato dal Ministero dell’Interno per accogliere in Italia, attraverso la collaborazione degli enti locali, persone di diverse zone del mondo costrette a lasciare il luogo di origine in seguito a situazioni di grave emergenza e pericolo, come, ad esempio, profughi di guerra e rifugiati politici. Per individuare i Comuni adatti a questo compito di alto valore civile e umanitario, il Ministero ha indetto un bando cui il Comune di Mirano ha partecipato, risultando idoneo. Al Comune di Mirano sono state inizialmente assegnate 15 persone, esclusivamente famiglie o donne sole con figli. Ogni rifugiato non può rimanere nello stesso comune per più di sei mesi.

Per gestire il progetto, come previsto dall’apposita normativa, il Comune si avvarrà di un ente attuatore, individuato, attraverso selezione con procedura pubblica, nella cooperativa sociale “Il Villaggio Globale”. La cooperativa scelta è in possesso di tutte le caratteristiche e le professionalità necessarie all’idonea accoglienza dei rifugiati: dal servizio di mediazione linguistica al percorso di formazione professionale per le persone accolte. La cooperativa, inoltre, provvederà all’alloggio di 7 dei 15 soggetti assegnati, con due appartamenti di cui dispone nel territorio comunale. I rimanenti 8 rifugiati (6 donne e una famiglia monoparentale) saranno accolti in una struttura di proprietà del Comune, in tre stanze del primo piano dell’ex-scuola elementare di via Caorliega, risultate idonee a seguito di valutazione degli uffici tecnici comunali. Per i tre anni di durata dell’impegno i costi (circa 210.000 euro annui) saranno quasi interamente coperti dai contributi erogati dal Ministero. Una piccola porzione dei costi del progetto (circa 5-6% ogni anno) sarà cofinanziata dalla cooperativa. Il Comune contribuirà solo attraverso l’impiego delle tre stanze dell’ex-scuola e del personale dell’ufficio Interventi Sociali che gestiscono l’applicazione del progetto.

«È un’iniziativa di cui tutta l’Amministrazione comunale è orgogliosa – spiegano la Sindaca Maria Rosa Pavanello e l’Assessore alle Politiche Sociali Annamaria Tomaello – e per la quale si sta impegnando a fondo. Per capire il valore e l’importanza di ciò che stiamo facendo, bisogna provare a immaginare le realtà di provenienza dei nostri ospiti: guerra, persecuzione, povertà estrema, tragedie da cui è impossibile fuggire senza aiuto. E il nostro Comune, con la sua storia di accoglienza, con la presenza di un importante presidio culturale e sociale come il Centro per la pace e la legalità “Sonja Slavik”, con la solidarietà che da sempre contraddistingue i miranesi, non poteva che rispondere all’appello del Ministero e contribuire a fornire questo aiuto.

Oltre che rispondere a una motivazione etica, l’iniziativa rappresenta anche un’occasione di arricchimento per la nostra Città: il confronto con il nuovo, con chi viene da realtà distanti e diverse è sempre utile, necessario. Potrebbe essere molto interessante e costruttivo, per esempio, se i nostri ospiti lo vorranno, raccogliere le loro testimonianze, ripercorre la loro storia, per realizzare un momento di conoscenza, di arricchimento culturale e sociale, su temi così distanti dal nostro vissuto quotidiano, ma che non possiamo e non dobbiamo ignorare. Da un punto di vista più pratico, inoltre, non va tralasciato il fatto che iniziative come queste offrono anche opportunità di lavoro, come è per la cooperativa che fungerà per noi da ente attuatore e per tutte le altre associazioni e aziende che svolgeranno la stessa funzione per gli altri comuni italiani coinvolti nel progetto SPRAR».