Velo OK e stalli blu: informazioni utili

Notizia del 27.03.2014

L’Amministrazione comunale desidera fare chiarezza su due tematiche legate al Codice della Strada, dissuasori di velocità Velo Ok e stalli blu per il parcheggio, che in questi giorni, sui mezzi di comunicazione, sono oggetto di ampia trattazione e accese discussioni. Trattazioni e discussioni che non sempre riportano con completezza e precisione la situazione e le dinamiche in corso. L’Amministrazione ritiene dunque che la presente comunicazione possa costituire un utile servizio per i suoi cittadini, che potranno così avere un quadro più preciso della situazione a livello nazionale quanto a livello locale.

VELO OK - Va diffondendosi in questi giorni la notizia secondo cui le colonnine arancioni (o armadietti) Velo OK sarebbero state dichiarate “fuorilegge” dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti perché prive della necessaria omologazione, in particolare per il fatto che, secondo il Ministero stesso, «non sono inquadrabili in alcuna delle categorie di dispositivo o di segnaletica previste dal vigente Codice della Strada» e, di conseguenza, non sarebbero suscettibili «né di omologazione né di approvazione o autorizzazione». Non è così: l’osservazione del Ministero, di fatto, non rende fuorilegge o non utilizzabili i Velo OK, la cui installazione e il cui utilizzo sono per i Comuni ancora perfettamente possibili e legittimi. Lo stato delle cose è ben spiegato dalla nota diffusa da www.poliziamunicipale.it (portale web di riferimento per i corpi di Polizia Locale): «Nessuna disposizione normativa al momento vieta l'installazione di questi armadietti che non possono essere classificati ai sensi del codice stradale e relativo regolamento. Quindi se il Ministro dei trasporti intende vietarli dovrà essere approvata una disposizione ad hoc, ovvero diramato l'atteso decreto interministeriale che da quasi 4 anni è in attesa di essere divulgato per regolare compiutamente l'impiego degli autovelox in Italia».

Va anche ricordato che il Ministero stesso ha diramato le indicazioni e le limitazioni per l’uso dei Velo OK, vale a dire il fatto che, per effettuare rilevazioni e, eventualmente, elevare contravvenzioni è necessaria la presenza di una pattuglia di Polizia Locale. Indicazioni e limitazioni che il Ministero ha recentemente ribadito in occasione della richiesta di chiarimenti fatta dalla Provincia di Venezia per quanto riguarda la gestione dei Velo OK su strade provinciali all’interno del territorio di un comune: anche in questo caso, è stata sottolineata la condizione essenziale della presenza del personale. Tra le altre critiche che vengono mosse a questi strumenti, c’è la preoccupazione che essi possano essere pericolosi per la circolazione stradale, ma anche questa perplessità – come verrà spiegato nel paragrafo successivo – va totalmente ridimensionata.

Entrando nello specifico della situazione della nostra Città, va ricordato che i Velo Ok sono stati espressamente richiesti dai cittadini e dai molti comitati sulla viabilità che li rappresentano, quali forme di mitigazione e rallentamento del traffico stradale in alcune aree cittadine particolarmente colpite. Le richieste, peraltro, superavano il numero delle colonnine poi effettivamente installate. Prima dell’installazione sono stati effettuati accurati rilievi, per garantire la sicurezza della circolazione stradale. I Velo OK, a Mirano, sono dunque stati installati solo dove era necessario e dove ciò era possibile, senza che circolazione, visibilità e sicurezza venissero in alcun modo penalizzate. Il capitolo sicurezza può essere concluso accennando al materiale con cui sono realizzate le colonnine, il policarbonato, un materiale deformabile in grado, in caso di impatto, di assorbire e ammortizzare l’urto.

Ciò che è più importante è che i Velo OK stanno assolvendo ottimamente la loro funzione di deterrente anti-velocità (e, quindi, di strumento per l’aumento della sicurezza stradale). Le rilevazioni effettuate dopo l’installazione sono state confrontate con quelle pre Velo OK (nel medesimo tratto di strada): si nota una diminuzione della velocità media di circa il 50%. Le auto in transito in presenza, infatti, non superano mai i 40 km/h. Questo strumento è dunque un deterrente efficacissimo: la riprova è data dal fatto che dall’inizio delle rilevazioni non è stata elevata alcuna contravvenzione per eccesso di velocità.

STALLI BLU – Ultimamente il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha esplicitato che chi parcheggia l’auto sulle strisce blu (nelle zone senza limitazione di tempo totale) oltre il tempo stabilito dal ticket acquistato non deve pagare una contravvenzione, in quanto non si configurano violazioni al codice della strada. Si deve solo procedere con il recupero delle somme non corrisposte (con maggiorazione per penali e rimborso spese), ai sensi dell’art. 17, c. 132, della legge n. 127/1997. Tale precisazione ha dato luogo a una situazione di confusione, in quanto contrasta con quanto più volte espresso dalla Corte di Cassazione, che invece ritiene che, configurandosi la violazione del Codice della Strada, sia necessario anche elevare una contravvenzione. Il Comando di Polizia Locale di Mirano ritiene che debbano essere tenuti in piena considerazione i pareri espressi dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Pur spettando al Ministero dell’Interno il coordinamento dei servizi di polizia stradale ai sensi dell’art. 11, c. 3, del codice della strada, al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, oltre ad alcune più generiche competenze individuate dall’art. 35, c. 1 («Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti è competente ad impartire direttive per l'organizzazione della circolazione e della relativa segnaletica stradale, sentito il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio per gli aspetti di sua competenza, su tutte le strade. Stabilisce, inoltre, i criteri per la pianificazione del traffico cui devono attenersi gli enti proprietari delle strade, coordinando questi ultimi nei casi e nei modi previsti dal regolamento e, comunque, ove si renda necessario»), sono riconosciute dallo stesso Codice specifiche attribuzioni proprio per quanto riguarda i dispositivi di controllo di durata della sosta. In conclusione, si ritiene di dover seguire le indicazioni del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti proprio in materia di dispositivi di controllo di durata della sosta.

In seguito alla recente pronuncia del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sopra ricordata, il Codacons aveva chiesto ai Comuni italiani di annullare le contravvenzioni per lo sforamento dell’orario di sosta comminate negli ultimi 60 giorni (oltre che di smettere di comminarne): questo aspetto non riguarda il nostro Comune perché la nostra Polizia Locale, negli ultimi 60 giorni, non ha elevato contravvenzioni di questo tipo, ma solo per la totale mancata esposizione del ticket.

A conclusione si desidera ribadire dire che né i Velo OK né i ticket per il parcheggio negli stalli blu sono strumenti utilizzati da questa Amministrazione comunale con la volontà di penalizzare i cittadini e “fare cassa”. Per quanto riguarda i Velo OK, basta ricordare, come già citato, che ad oggi non è stata elevata alcune contravvenzione in seguito alle rilevazioni effettuate con tali strumenti. L’Amministrazione è invece particolarmente soddisfatta dell’ottimo impatto avuto dalle colonnine sulla regolazione della velocità di transito. Per quanto riguarda gli stalli blu, l’uso che viene fatto di questi strumenti è esclusivamente di regolazione della sosta nell’affollato centro cittadino e non mira certo a colpire le tasche dei cittadini. Prova è data dal fatto che le tariffe per la sosta (0,60 euro all’ora) sono le più basse della zona (e sicuramente tra le più basse d’Italia). Inoltre, nel 2013, le violazioni per mancato pagamento del ticket o “grattino” sono state solo 46, pari appena allo 0,67%  del totale delle 6.818 violazioni al codice della strada accertate (divieti di sosta, velocità, documenti, ztl, assicurazioni, ecc.). Nei primi tre mesi del 2014 sono arrivate a 15. Infine, si può osservare come la maggior parte delle violazioni al Codice della Strada e degli introiti dati dalle contravvenzioni che ne derivano sia data dal non rispetto della Ztl di Piazza Martiri (istituita nel 2010): 5.171 violazioni su 6.818 e 419.543 euro su 523.266.