Commovente incontro con Samuel Modiano, sopravvissuto ad Auschwitz Birkenau

Notizia del 22.04.2014

Commovente incontro oggi 22 aprile 2014 tra Samuel Modiano, sopravvissuto alla deportazione ad Auschwitz, con gli studenti e gli insegnanti dei tre Istituti superiori di Mirano, “8 Marzo – K. Lorenz”, “Majorana – Corner” e “Levi Ponti”.

Hanno partecipato la Sindaca Maria Rosa Pavanello, la Presidente del Consiglio Comunale Renata Cibin, la Dirigente Maria Luisa Favaro in rappresentanza di tutti i dirigenti e gli insegnanti Giovanna Baghin del “Corner”, Argentino Cagnin e Piergiorgio Scaggiante del “Majorana”, Paolo Barbiero e Piera Calzavara del “Levi”.

Samuel Modiano, ebreo italiano di Rodi, deportato ad Auschwitz a 13 anni e unico sopravvissuto della sua famiglia, è stato invitato a far conoscere la sua tragica esperienza agli studenti a conclusione del Progetto “Auschwitz tra storia e memoria”.

La sua toccante testimonianza fatta di ricordi ed intense emozioni ha coinvolto tutti i presenti ed in particolare i ragazzi, che appartengono ad una generazione che fortunatamente non ha conosciuto privazioni. Un esempio: l’espulsione dalla scuola a 8 anni perché ebreo.
“Sono felice perché posso lasciare questa eredità a voi”, ha concluso dopo aver ricordato lo sterminio sia dei sei milioni di ebrei che dei cinque milioni di disabili, rom e omosessuali.



Segue la riflessione della Sindaca in occasione di questo incontro:

«Ci avviciniamo, con questo 25 aprile, al 70° anniversario della Liberazione: quasi settant’anni di commemorazione, di studio, di ricordo sulla Seconda Guerra Mondiale, sull’Olocausto del popolo ebraico, sulla Resistenza, sulle vicende dei milioni di persone che hanno vissuto quelle tragedie.

La maggior parte di noi ha avuto in sorte di non viverle, quelle tragedie. Come siamo legati, allora, a quelle vicende? Qual è il nostro compito? Il nostro compito è ascoltare, capire e ricordare, perché quelle follie non accadano più. Qualcuno potrà pensare che ormai si tratti di retorica, di routine, che dopo settant’anni si è parlato e ricordato abbastanza. Ma non è così. Non è così, in primo luogo, perché ogni nuova generazione ha il diritto e il dovere di sapere e capire cosa sia successo in Europa e nel Mondo in quegli anni. È indispensabile che ogni giovane, ogni futura persona, diventi testimone indiretto di quegli avvenimenti, per essere un cittadino migliore di questo mondo, per poter a propria a volta formare le generazioni successive agli ideali di pace, tolleranza, rispetto.

Che ci sia costante bisogno di ricordo, discussione, confronto e spiegazione sulla Seconda Guerra Mondiale e sulla tragedia della Shoa, poi, purtroppo ci è confermato dai frequenti episodi di intolleranza e odio, che feriscono la nostra società, in tutto il mondo. Basti pensare al recente caso che ha sconvolto il Kansas nei giorni scorsi: l’uccisione di tre persone in un assalto a due centri ebraici da parte di un neonazista americano. “Non possiamo mai abbassare la guardia e dobbiamo riconoscere che il neonazismo è un pericolo reale che va combattuto giorno dopo giorno”: con queste parole, il presidente della Comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici ha inquadrato con precisione la realtà. Ma senza prendere i più eclatanti e terribili casi, non stentano a venirci in mente tanti piccoli episodi quotidiani di intolleranza, di ignoranza che ci fanno capire che è costante e necessario il nostro compito di custodi della memoria.
È per questo che iniziative come il nostro Progetto “Auschwitz tra storia e memoria” sono estremamente importanti, per i nostri giovani come per tutti gli altri cittadini.

È per questo che le commemorazioni degli avvenimenti tragici di quella Guerra non sono in alcun modo “routine istituzionale”, specie per città che sono state profondamente ferite come la nostra.
È per questo che le persone come Samuel Modiano, testimoni diretti che raccontano quelle vicende, sono per tutti noi tesori inestimabili. Non possiamo che esprimere loro tutta la nostra gratitudine, per il loro impegno nei nostri confronti, per il racconto della loro esperienza diretta, della loro vita. Sono convinta che il confronto diretto, umano, profondo, con le persone protagoniste di quelle vicende sia un momento di formazione e crescita irrinunciabile, da affiancare indispensabilmente allo studio sui testi, in aula.

Per questo, desidero ringraziare dal profondo del cuore Samuel Modiano, a nome delle Scuole di Mirano, dell’Amministrazione comunale e mio personale. È un piacere e un privilegio averlo avuto qui con noi oggi. Grazie.»