Consiglio comunale aperto sullo stato di attuazione degli accordi di programma sul Passante

Notizia del 02.07.2014

«Rispetto totale degli accordi di programma e convocazione formale del collegio di garanzia presieduto da Zaia, che garantisca l’impegno da parte della Regione a trasferire a Mirano i 19 milioni di euro garanti dagli accordi». Sono questi i punti principali, fissati dalla Sindaca Pavanello, emersi durante il Consiglio comunale aperto sullo stato di attuazione degli accordi di programma sottoscritti tra il Comune di Mirano e la Regione Veneto per la realizzazione del passante autostradale di Mestre, che ha avuto luogo ieri sera, presso l’Auditorium “Madre Teresa di Calcutta” a Mirano. All’incontro, fortemente richiesto dall’insieme dei comitati cittadini di Mirano e sostenuto dall’Amministrazione comunale, erano presenti (in luogo del Governatore Zaia) due rappresentanti della Regione, il direttore del Dipartimento Lavori Pubblici Mariano Carraro e Stefano Angelini della Direzione Infrastrutture. Non era presente alcun rappresentante della Provincia, pure invitata a partecipare.

L’incontro è stato aperto dall’intervento di Nello De Giulio, Presidente della Consulta per l’Ambiente e il Territorio del Comune di Mirano, incaricato dai comitati di portare la loro voce. De Giulio ha posto l’accento sul fatto che quasi nulla di quanto era stato promesso con gli accordi di programma è stato mantenuto: «È ora di ridare ai miranesi quanto hanno perduto in termini di vivibilità e sicurezza. Sei anni d’attesa sono troppi: serve una prova di coerenza e affidabilità da parte della politica».

I rappresentanti della Regione hanno spiegato, pur ammettendo che questa non può essere una scusante o una giustificazione, che il ritardo è da imputarsi in gran parte alla difficile situazione economica, tanto a livello generale quanto nel particolare per quanto riguarda la Regione. Hanno promesso di adoperarsi presso il Governatore Zaia affinché l’iter per la realizzazione delle opere promesse vada avanti, assicurando che le risorse per le fasi di consultazione, progettazione e acquisizione dei pareri ci sono.

«Ma fare progettazione senza avere la certezza del finanziamento della vera e propria realizzazione delle opere – ha ammonito la Sindaca Pavanello – è una procedura “anomala”: Mirano deve avere la garanzia della realizzazione delle opere. Ad oggi nel bilancio regionale non compare alcuna voce su questi temi. Chiediamo solo il rispetto degli accordi scritti. Per questo riteniamo sia fondamentale un incontro formale (presieduto da Zaia in veste di garante) in cui la Regione ribadisca l’impegno a trovare e trasferire concretamente le risorse».

«Quest’incontro è stato fortemente voluto dai Comitati, che ringrazio moltissimo: volevano far sentire la loro voce in maniera democratica in un luogo istituzionale. Il senso di questo Consiglio era dimostrare trasparenza assoluta e, allo stesso tempo, segnare un limite, il termine ultimo. Credo che non riusciremo più a fermare altre forme di protesta. Io finora mi sono adoperata per farlo, ma, se non si avranno risposte, d’ora in avanti sarà molto più difficile. Le proposte di alcuni comitati erano già di fare manifestazioni anche molto impattanti, in grado di fermare infrastrutture fondamentali, non solo per Mirano ma per l’intera Regione Veneto e oltre».


 
«Noi – conclude la Sindaca Pavanello – fino ad ora non abbiamo proceduto con gli strumenti legali. Dopo questa serata aspetteremo ancora un po’ (non molto, 15-20 giorni) dando alla Regione il tempo di risponderci rispetto alla convocazione formale del collegio di garanzia del Presidente. Dopodiché decideremo – assieme – se andare avanti con la strada legale. Va detto che abbiamo un’enorme possibilità di ottenere ragione dal punto di vista giudiziario. Tutti i cittadini, non solo i comitati, chiedono con forza il rispetto degli accordi. Mirano non può più aspettare. Siamo anche disposti – l’abbiamo fatto verbalizzare – a ricevere come prima tranche 3 milioni invece di 5: basti questo a far capire l’urgenza degli interventi che Mirano aspetta da anni».