Restaurata “La Sacra Famiglia e San Giovannino”

Notizia del 28.11.2002

Venerdì 29 novembre 2002 alle ore 20.30 si svolgerà la cerimonia per la ricollocazione dell’opera restaurata La Sacra Famiglia e San Giovannino di Giannandrea Rusteghello (1782-1844) nella Chiesa parrocchiale di Campocroce di Mirano. La tela, preziosa testimonianza della cultura del territorio, sarà riconsegnata alla comunità di Campocroce e potrà essere ammirata dopo un restauro magistrale eseguito dal Laboratorio Marina Nahabed di Tessera. L’intervento è stato sostenuto dal Parroco don Abramo Pietrobon e dai fedeli con un contributo dell’Amministrazione comunale di Mirano - Centro Studi e Documentazione Tiepolo. La pala de La Sacra Famiglia e San Giovannino, studiata insieme alla figura e a tutta l’opera del suo autore da Roberto De Feo, viene finalmente restituita dopo quasi 180 anni alla sua originaria bellezza (“riveste una notevole importanza nella storia della pittura veneta dei primi del secolo XIX”, fu affermato dalla Soprintendenza ancora una decina di anni fa), offrendo al pubblico una felice sorpresa. Rimossa dall’altare per il quale era stata pensata in occasione della demolizione dell’antica chiesa che sorgeva dove ora ha sede l’asilo infantile, rimase in deposito dagli ultimi anni dell’Ottocento in un vecchio magazzino fino a quando don Natale Ferronato, amato cappellano di Campocroce, pensò al suo recupero e al suo restauro, comunque svelti e approssimativi: erano gli anni 1940-45. La pala tornò a decorare questa volta, come meritava, l’altar maggiore della parrocchiale e insieme tornarono a coronare gli altari, provenienti dalla chiesa demolita, gli angeli in pietra che erano stati ceduti per sopperire alle spese della erigenda chiesa nuova. Dopo il nuovo restauro ora Campocroce, splendidamente adagiata sulle impeccabili simmetrie del graticolato romano, tra le ville e i parchi storici del secolo d’oro, quando Venezia fecondava di nuovi fermenti culturali queste terre, si riappropria di un altro frammento della sua storia. L’autore de La Sacra Famiglia con San Giovannino, il conte Giannandrea Rusteghello, è un personaggio solo da pochissimo riemerso dall’oblio. Fu, in effetti, pittore a pieno titolo, avendo seguito presso l’Accademia di Venezia i corsi di disegno e pittura e avendo frequentato un ambiente culturalmente qualificato, anzi il più qualificato del tempo, legandosi d’amicizia con artisti come Odorico Politi, Sebastiano Santi, Michelangelo Grigoletti, Angelo Pizzi ed Angelo Garbizza. Nato a Venezia nel 1782 e morto a Campocroce nel 1844, ha offerto nobilissime prove della sua arte con opere che vennero anche esposte all’epoca presso l’Accademia stessa, ancora ammirabili presso la chiesa veneziana di S. Felice e dei Santi Gervasio e Protasio a Carpenedo, altre presenti in collezioni pubbliche e private. Opere strettamente connaturate al territorio miranese, dove, con ogni probabilità, ancora si celano delle sorprese a lui ascrivibili, avendo l’artista dipinto nel corso della sua vita con un approccio amatoriale, più che professionistico. Il Rusteghello, che abitualmente risiedeva a Venezia, soggiornava per la villeggiatura a Campocroce, dove la famiglia possedeva terreni e proprietà, in una superba villa seicentesca classificabile fra quelle più imponenti e architettonicamente articolate del territorio, sciaguratamente demolita subito dopo la Prima Guerra mondiale (sorgeva nell’angolo tra le vie Canaceo e Accopè Fratte). Della Villa Rusteghello esiste tuttavia il disegno eseguito dal Garbizza nel 1799, in collezione privata e alcune foto scattate poco prima che l’imponente complesso venisse abbattuto. Solo il disegno la illustra compiutamente, ma preziosa è ogni sua immagine perché ci restituisce quello che fu un luogo di eletto riposo e insieme di cultura, in quanto nella villa Giannandrea, colto aristocratico come l’omonimo cugino di Treviso, amava ricevere e ospitare gli amici pittori con i quali divideva l’esperienza accademica e dove certamente eseguì molte delle sue tele. In Campocroce, dunque, nacque e prosperò attorno a lui, al canonico Giambattista Pomai e al cugino Francesco, dalla fine del Settecento a circa la metà di quello successivo, un vero e proprio cenacolo costituito da intellettuali e artisti. Nel catalogo pubblicato per l’occasione l’Assessore alla Cultura Luciana Mion scrive: “Il restauro dell’opera di Giannandrea Rusteghello “La Sacra Famiglia e San Giovannino” ha per l’Amministrazione di Mirano proprio questo significato: non solo quindi un contributo fattivo al restauro di un’opera d’arte di un autore di cui si va sempre più scoprendo maestria e valore, ma anche l’affermazione chiara che il patrimonio artistico e culturale di una comunità, Campocroce oggi, ma l’affermazione si estende a tutto il patrimonio del nostro Paese, va con tutte le forze preservato, curato e mantenuto nei luoghi che lo hanno custodito, a beneficio e crescita dei cittadini di tutta la comunità”.