Il Comune di Mirano aderisce al "Protocollo d'intesa per la prevenzione ed il contrasto del gioco illegale, la sicurezza del gioco e la tutela delle fasce deboli"

Notizia del 27.02.2015

Il Comune di Mirano ha aderito al "Protocollo d'intesa per la prevenzione ed il contrasto del gioco illegale, la sicurezza del gioco e la tutela delle fasce deboli", che, nello specifico, prevede l'istituzione di un tavolo provinciale di confronto interistituzionale, per monitorare il fenomeno e individuare gli interventi tesi a potenziare l'informazione e la formazione dei cittadini e degli operatori economici, nonché a tutelare le persone vittime della dipendenza dal gioco d'azzardo patologico, con particolare riguardo alle fasce deboli della popolazione.


Il Protocollo è stato sottoscritto da un elevatissimo numero di istituzioni, personalità pubbliche e associazioni, tra cui il Prefetto di Venezia, il Commissario Straordinario del Comune di Venezia, il Commissario della Provincia di Venezia, i Sindaci dei Comuni di Caorle, Ceggia, Concordia Sagittaria, Jesolo, Marcon, Martellago, Mira, Mirano, Musile di Piave, Noale, Portogruaro, Quarto d'Altino, San Michele al Tagliamento, Spinea e Vigonovo, i rappresentanti dell'Ufficio Scolastico Territoriale, dell'ANCI Veneto, dell'Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato di Venezia, delle ULSS del Veneto, della Camera di Commercio, delle Associazioni di categoria Confcommercio, Confesercenti, Federazione Italiana Tabaccai, Codacons e delle Associazioni di volontariato Libera, Uomo Mondo Onlus, Agesci, Azione Cattolica del Patriarcato di Venezia e della Fondazione Antonino Caponetto.


«Questo – spiega la Sindaca Pavanello – è un solido mattone per la costruzione della legalità e della cultura della legalità. Il gioco d’azzardo, come ricordano le premesse del documento, nelle sue derive patologiche è spesso origine di situazioni illegali, così come può essere una breccia facilmente sfruttabile dalla criminalità organizzata. Con questo Protocollo ci dotiamo di un ottimo strumento. Estende il proprio spettro d’intervento su tutte le fasi del problema, coprendo la prevenzione dei problemi (educazione, informazione), il rilevamento tempestivo delle situazioni di criticità e anche la risoluzione delle difficoltà, l’aiuto a chi ne è colpito».