Giandomenico Tiepolo all’Expo di Milano

Notizia del 02.10.2015

Giandomenico Tiepolo (1727-1804) sarà protagonista all’Expo 2015 di Milano, nello Spazio espositivo “Mondo Novo” della Regione del Veneto - Cardo Ovest, Padiglione delle Regioni, mercoledì 7 ottobre alle ore 17.00.

Giandomenico sarà lì a raccontare in prima persona la sua avventura pittorica, segnata da un formidabile talento nel ritrarre scene di vita quotidiana, alcune delle quali sono una sorta di reportage sulla campagna veneta del ‘700.

Si tratta della performance multimediale “Intervista impossibile a Giandomenico Tiepolo”, curata per la parte drammaturgica da Gianna Marcato, con la consulenza scientifica di Livio Billo e la multivisione di Francesco Lopergolo, per la regia di Toni Andreetta.

L’iniziativa è realizzata col contributo del Comune di Mirano nell’ambito delle iniziative di promozione del territorio miranese attuate dall’Amministrazione comunale in concomitanza con l’Expo 2015. La performance era stata proposta in anteprima assoluta il 12 giugno scorso a Mirano e il lavoro era stato allestito in collaborazione con docenti e studenti del laboratorio “Giandomenico Tiepolo” del Liceo “Majorana – Corner”, che avevano preso parte all’evento.
Ed ora la performance è tra gli eventi che la Regione del Veneto propone nella settimana in cui sarà protagonista a Expo Milano, dal 2 all'8 ottobre 2015.

Allegato a destra l'invito. 

Nella rappresentazione, attraverso il format dell’intervista impossibile, Giandomenico (interpretato dallo stesso Andreetta) risponde alle domande di una giornalista (Giovanna Saleh) raccontando la sua vita di pittore, i rapporti tra pittura e società, commentando le sue opere in cui emerge netta la sua predilezione per i ceti più umili della società, per gli emarginati come contadini e servi.

A questo riguardo emblematico è il ciclo pittorico della sua appartata e amata Villa Tiepolo di Zianigo, vicino a Mirano. In essa, infatti, libero dalle esigenze di una committenza, saranno riassunti quei temi delle realtà contadine e della cronaca quotidiana, quali la Passeggiata e il Mondo Novo, che testimoniano per l’appunto il farsi strada di un nuovo e diverso atteggiamento, sia estetico che etico, maturante nella consapevolezza – forse già illuministica – di una crisi irreversibile in cui il “mondo vecchio”, alla fine del ‘700, si dibatteva senza più speranza. Giandomenico allievo e fedele collaboratore del padre Giambattista fino alla di lui morte, si rivela nondimeno artista autonomo e originale, in controcanto, se non proprio in controtendenza, rispetto al fastoso, magniloquente e trionfale stile paterno, adottando una modalità espressiva realistica in chiave volutamente minore e dimessa, ma carica di umori satirici talora bonari,  talaltra amari e graffianti, che svilupperà compiutamente, intorno allo scadere del Settecento. Celebre è l’affresco del Mondo Novo di Giandomenico Tiepolo, ora a Ca’ Rezzonico a Venezia, un antenato del proiettore che a partire dal XVIII secolo veniva utilizzato nelle piazze come spettacolare intrattenimento durante le festività popolari e religiose.
La narrazione avrà come alter ego di Giandomenico: Pulcinella (Alessandra Brocadello e Carlo Bertinelli), personaggio ghiotto di gnocchi, maschera fondamentale dell’opera del pittore, espressione e sintesi della profonda metamorfosi della società di fine ‘700, scatenatasi con la rivoluzione francese.
 

«Ho trovato molto stimolante – ha dichiarato il regista Andreetta  - un aspetto della pittura  di Giandomenico Tiepolo, ovvero la modernità della scelta del suo punto di “ripresa” per la configurazione delle sue opere. I soggetti dei suoi dipinti e disegni sono colti da punti di vista che sembrano anticipare in maniera sorprendente elementi fondamentali del linguaggio fotografico e cinematografico: i personaggi dei suoi affreschi e dei suoi disegni sono catturati camminando per strada, guardando attraverso una finestra, da una barca, guardando uno specchio, attraverso una porta. Tutti motivi che in qualche tratto richiamano il fascino del cinema e con un po’ di fantasia ci portano al minimalismo neorealista e documentario, come ad esempio Il pianeta azzurro, il film di Franco Piavoli che, libero dalle pressioni della committenza commerciale, rivolge il suo libero sguardo alla natura attorno alla sua casa nei pressi del lago di Garda, raccontando la magia della campagna e la vita di uomini, donne, animali».