Le celebrazioni del "Giorno della memoria" si concludono domenica con la lettura teatrale ANI' MAAMI'N

Notizia del 26.01.2001

Le iniziative promosse a Mirano per celebrare il "Giorno della memoria" si concludono domenica 28 gennaio 2001 alle ore 16.30 presso il Teatro di Villa Belvedere con lo spettacolo Anì maamìn (io credo), una lettura teatrale del testo di Umberto Fortis "Il dovere della memoria" sulla vicenda del popolo ebraico, con Michele Boschini, Massimo D'Onofrio, Gianni Moi, Cristina Papaccio, Alessandra Prato. La regia è di Gianni Moi. Mentre nel mondo sorgono, sempre più inquietanti, nuove forme di intolleranza razziale, Anì maamìn intende esprimere, attraverso la memoria del passato, la condanna di ogni violenza e di ogni espressione di razzismo. I testi originali e i documenti storici rievocano, sotto forma di recital, alcuni momenti dell'odio antiebraico nel corso dei tempi e dell'antisemitismo razzista dell'ultimo secolo: la distruzione di Gerusalemme, gli eccidi durante le crociate, le accuse contro il popolo ebraico, l'inquisizione, l'espulsione dalla Spagna e i Ghetti, il "progrom" (l'assalto ai villaggi ebraici dell'Europa dell'Est, le leggi razziali e la Shoà (lo sterminio), per far emergere, attraverso una storia "esemplare", non solo un monito ma anche un messaggio di speranza e di pace per tutti i popoli. L'autore, Umberto Fortis, è un insegnante di lettere di Mestre e un insigne studioso di cultura ebraica. Questa rappresentazione teatrale, che riassume la storia del popolo ebraico attraverso i secoli, è l'ultimo appuntamento del programma organizzato dal Comune di Mirano - Presidenza del Consiglio Comunale, Assessorato alla Cultura e Politiche Giovanili, Assessorato alla Pubblica Istruzione in collaborazione con il Consiglio Scolastico Distrettuale e i rappresentanti degli studenti di Mestre per corrispondere alle finalità della legge n. 211 del 2000, che ha istituito a livello nazionale il "Giorno della memoria" per il 27 gennaio di ogni anno. La giornata della memoria pone l'accento sulla Shoà come esempio estremo dei drammi del '900 senza dimenticare le altre tragedie e persecuzioni che hanno segnato e continuano a segnare l'umanità. Questo appuntamento vuole stimolare sia il dialogo tra le religioni, perché c'è la necessità di rispetto reciproco nella diversità, sia una riflessione storica e morale su ciò che è avvenuto e avviene ad altri anche ai nostri giorni. L'Assessore alla Cultura Luciana Mion e il Presidente del Consiglio Comunale Paolo Pietrobon sottolineano i presupposti etici ed educativi che animano dell'iniziativa: "Da un lato la proiezione della memoria verso i giovani, dall'altro la sensibilizzazione a riconoscere eventi, accenni, segnali che possano riportare a una cultura come quella che ha generato l'olocausto, Le nostre generazioni devono reagire con fermezza e onestà contro ogni ricorso della storia che tenti di riproporre barbarie e disumanità quali quelle consegnate alla storia stessa dagli orrori nazisti". Quindi una valenza forte non solo per mantenere la memoria dei genocidi passati ma anche per il presente e per il futuro.