Giorno del Ricordo: proiezione del film “Red Land (Rosso Istria)”

Notizia del 05.02.2019

Lunedì 11 febbraio 2019 alle ore 20.30 nel Teatro di Mirano verrà celebrato il “Giorno del ricordo” con la proiezione del film storico “Red Land (Rosso Istria)” di Maximiliano Hernando Bruno.
Saranno presenti Alessandro Cuk, presidente dell’Associazione Venezia Giulia e Dalmazia di Venezia e Monica Garavello, interprete del film nel ruolo di Noemi Cossetto, cugina della protagonista Norma.

L’ingresso è libero.
 
L’appuntamento è organizzato dal Comune e dall’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, ente di promozione culturale e sociale, in occasione della solennità civile istituita dalla Legge 30 marzo 2004, n. 92. La Repubblica riconosce il 10 febbraio quale “Giorno del Ricordo al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale”.
Il ricordo delle stragi nelle foibe sull'altipiano del Carso e dell’esodo giuliano-dalmata, avvenuti alla fine della seconda guerra mondiale, è importante per diffondere la conoscenza di questa pagina di storia italiana e per  puntare sull’educazione e sui valori della pace e della libertà.

Il film “Red Land” è diretto, sceneggiato e prodotto nel 2018 dall’argentino Maximiliano Hernando Bruno. L’opera si concentra sulla seconda guerra mondiale in Istria dopo l'8 settembre (subito dopo la firma da parte dell'Italia dell'armistizio separato con gli angloamericani) e sulla vita della giovane studentessa istriana Norma Cossetto, uccisa dai partigiani jugoslavi nell'ottobre 1943, all'età di 23 anni, avendo la sola colpa di essere italiana e figlia di un dirigente locale del partito fascista.

Allegata a destra la locandina.
 
Il critico cinematografico Giancarlo Zappoli ha così recensito il film nel sito https://www.mymovies.it/film/2018/red-land-rosso-istria/ : «Maximiliano Hernando Bruno è riuscito a trovare in buona misura la chiave giusta per raccontare quei giorni e quelle vicende, cioè per adempiere ad uno dei molteplici compiti del cinema: fare memoria. Diciamo in buona misura perché qualche accentuazione melodrammatica non manca (il capobanda titino è il Male assoluto così come al comunista italiano vengono offerti i tratti del traditore della propria gente, anche per risentimento amoroso, con possibilità di riscatto finale come nell'opera lirica).
Nel complesso però la sceneggiatura sa mostrare con equilibrio sia la sensazione di smarrimento conseguente all'8 settembre, sia ciò che anima nell'intimo le varie parti in causa. Il generale Esposito espone tutte le perplessità dell'Esercito dinanzi a una guerra sbagliata voluta dal fascismo così come non viene taciuta l'italianizzazione forzata dell'area condotta negli anni dal regime.
Ci viene però anche mostrato come la convivenza tra le diverse etnie fosse stata possibile e quanto invece l'odio da parte dei rappresentanti degli avamposti delle forze comandate dal Tito abbia scardinato un esempio di civiltà. Attraverso la storia tragica di una giovane donna come Norma Cossetto (medaglia d'oro al merito civile) ci viene presentato un microcosmo che trova nel professore interpretato da Franco Nero una lettura 'alta' che ha la propria sintesi nella frase: "Se Satana crede di poter peggiorare l'uomo è davvero ingenuo".
Proprio per questo fare memoria non può essere un pretesto per riattizzare odi e rancori ma per avere presente l'obiettivo che quanto accaduto non debba più accadere. In un'epoca di tentazioni di nuovi nazionalismi questo è un film che, anche grazie alla sua qualità spettacolare, può contribuire a far riflettere come questi possano facilmente degenerare nell'odio più cieco, ricordando il passato per costruire un futuro diverso». Durata: 150 minuti.